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E’ stata Presidentessa della Cooperativa “Aelle Il Punto” per 26 anni. Ha partecipato attivamente all’apertura del Consultorio Locale di Primavalle. Ha partecipato anche a gruppi di lavoro sulla maternità e, in questo periodo, si avvicina ai temi della psichiatria del Nord Italia. I manicomi erano ancora attivi, ma si sentiva già parlare di Basaglia e delle sue iniziative negli ospedali psichiatrici del Nord Italia. Prima di impegnarsi nel settore dell’assistenza psichiatrica, ha partecipato al movimento femminista e alle lotte per la legge 898 sul divorzio e per la legge 194 sull’aborto. / Legge 898/1970 / Legge 194/1978 / Movimento Femminista / [Consultorio Locale] / [Consultorio Locale Primavalle] / 1968-1977 / Italia / Roma / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Franco Basaglia / Movimenti politici / Eventi storici / Contestazione giovanile / Leggi e regolamenti / Primavalle / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà
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Si avvicina alla realtà del S. Maria della Pietà nel 1978-1979. In questo periodo si occupava di organizzare eventi artistici e ricreativi per invitare gli abitanti del quartiere di Monte Mario ad entrare all’interno del comprensorio. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Attività creative / Attività creative in manicomio / Occasioni ricreative / Occasioni ricreative in manicomio
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La Cooperativa “Aelle” nasce nel 1980 e nello stesso anno riceve un finanziamento per organizzare l’animazione per la manifestazione “Estate romana” al S. Maria della Pietà. / [1980] / [Estate Romana] / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Cooperative / Spettacoli ed eventi / Spettacoli ed eventi dentro il manicomio
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Alla fine degli anni Settanta era stato organizzato un programma di alfabetizzazione per i pazienti, Le 150 ore della classe operaia, gestito da un’Associazione accreditata dal Ministero della Pubblica Istruzione. Alla fine dell’estate del 1980 viene cooptata come Presidentessa della Cooperativa. Il primo nucleo della cooperativa si componeva di 5-6 persone: erano insegnanti, volontari, psicologi. / Ministero della Pubblica Istruzione / 1968-1977 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Politici / Pazienti / Psicologi / Volontari / Scuola / Cooperative / Enti
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Presso il padiglione VII, che era in disuso, venivano organizzati laboratori di maschere, di ceramica, di scrittura e di teatro. Si tentò anche di recuperare le scritture sulla mura dei padiglioni realizzate dai pazienti. / Padiglione VII / [laboratorio artistico] / [maschere] / [ceramica] / [scritture murarie] / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Attività creative / Attività creative in manicomio / Scrittura / Scrittura (in manicomio) / Cooperative
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Nell’estate del 1980 viene occupato il padiglione VII e diviene un Centro Sociale. Il padiglione venne occupato da psicologi, volontari e insegnanti. Si creò un gruppo forte che comprendeva anche i membri di un’altra Cooperativa che si chiamava “Il Punto” e che si occupava soprattutto di scrittura e letteratura. Entrambe le realtà collaboreranno all’occupazione del padiglione VII e poi si fonderanno dopo dieci anni in un’unica Cooperativa “Aelle Il Punto”. Dopo l’occupazione del padiglione VII, nel 1980, si invitano i pazienti a trascorrere presso il Centro Sociale qualche ora nello svolgimento delle attività creative. All’esterno del padiglione viene posta una cassetta per la raccolta di scritti anonimi dei pazienti, ai quali, fino ad allora, la scrittura era stata negata. / Cooperativa AELLE Il Punto / [1980] / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione VII / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Cooperative / Scuola / Cooperativa AELLE Il Punto / Attività creative / Attività creative in manicomio / Scrittura (in manicomio) / Pazienti / Psicologi / Volontari
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Nel 1980 la maggior parte dei padiglioni erano ancora attivi e caratterizzati da una vita di reparto minimamente risocializzata, nonostante il varo della Legge 180. / 1978 / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978 / [1980]
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I padiglioni XVI e XIX erano state dichiarate “zone ospiti”, ovvero reparti in cui venivano ospitati i pazienti che erano più pronti per uscire ma che non avevano una casa o una famiglia a cui tornare. / Padiglione XIX / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XVI / Pazienti / Lo spazio manicomiale
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La Cooperativa ha avuto sempre una situazione economica precaria: ha potuto contare sempre su convenzioni con la Circoscrizione locale e con le USL che duravano circa tre mesi e che di volta in volta dovevano essere rinnovate. Era una battaglia costante, una richiesta costante di fondi. / Azienda Sanitaria Locale / 1978-1999 / Italia / Roma / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Strutture alternative
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Ricorda la mostra della Cooperativa in Via Margutta, le presentazioni di alcuni lavori di poesia e di scrittura, i mercati di prodotti d’artigianato a Piazza Guadalupe / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Cooperative / Attività creative / Attività creative fuori del manicomio / Scrittura (in manicomio) / Pittura (in manicomio) / Spettacoli ed eventi fuori del manicomio / Via Margutta / Piazza Guadalupe
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Yvonne Couvert si occupava del laboratorio di ceramica, un’attività artistica che poteva rappresentare una buona occasione di socializzazione, in quanto per lavorare la ceramica venivano impiegate anche diverse ore. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione VII / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Attività creative / Attività creative in manicomio / Pazienti / [Laboratorio] / [ceramica]
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Il Centro Sociale sarà in seguito riconosciuto come vero e proprio “Centro Polivalente” e sarà dotato anche di personale infermieristico. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Lo spazio manicomiale / Padiglione VII / Centro sociale / Infermieri / [Centro Polivalente] / Psichiatri / Direttori del manicomio / Antonino Iaria
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Ricorda che spesso gli infermieri rappresentavano un ostacolo alle attività proposte dal Centro Sociale: avrebbero preferito che nulla fosse cambiato nell’organizzazione e gestione della vita di reparto. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione VII
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Il Centro Sociale ottiene il permesso di inviare il personale di Cooperativa nei padiglioni, invece che condurre i pazienti dei diversi reparti al padiglione VII: in questo modo si riusciva a decentralizzare l’attività del Centro Sociale e a sensibilizzare il personale di tutti i reparti del S. Maria della Pietà. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione VII / Pazienti / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto
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Ricorda che spesso gli infermieri rappresentavano un ostacolo alle attività proposte dal Centro Sociale: avrebbero preferito che nulla fosse cambiato nell’organizzazione e gestione della vita di reparto. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Infermieri / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione VII
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La Cooperativa rivendicava diritti e libertà per i pazienti che andavano al di là della concessione della passeggiata nel parco o fuori del comprensorio / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Parco / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto
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Ricorda la Dr.ssa Matarazzo, primario del padiglione VI, uno dei padiglioni più segreganti del S. Maria della Pietà. Tuttavia, anche qui la Cooperativa riuscì ad ottenere il permesso di condurre qualche paziente presso il Centro Sociale. La Cooperativa riuscì ad ottenere che i pazienti potessero pranzare al padiglione VII / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Dr. Matarazzo / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione VI / Padiglione VII / Cooperative / Pazienti / Cooperativa AELLE Il Punto / Cibo / Cibo in manicomio
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La Couvert ricorda i miglioramenti che l’espressione artistica induceva nei comportamenti dei pazienti. Ricorda però che quando i pazienti risultavano troppo attivi veniva loro negato il permesso di frequentare il Centro Sociale per almeno un mese: li facevano “riaddormentare” con farmaci e contenzione. / 1978-1999 / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Italia / Roma / Pazienti / Attività creative / Attività creative in manicomio / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione VII / Trattamenti sanitari / Farmacoterapia / Farmacoterapie in manicomio / Contenzione
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Gli operatori della Cooperativa non avevano accesso alle cartelle cliniche, così avevano creato delle loro cartelle cliniche in base a ciò che riferivano di se stessi i pazienti. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione in manicomio / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione VII / Cartella clinica
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Ricorda Anna, una paziente molto grave che non si separava mai dalle sue borse. Riuscì ad ottenere che, dal padiglione V, venisse a trascorrere qualche ora presso il Centro Sociale e, a mano a mano, riuscì anche a farla separare dalle sue borse: venivano lasciate nella macchina dell’operatore che la portava al Centro Sociale. Anna aveva un linguaggio molto ermetico, mostrava grandi difficoltà a stabilire relazioni con gli altri. Di Anna rimane famosa una foto, nella quale tiene strette a sé le sue borse. Le borse erano una sorta di “una borsa dentro l’altra”, fino ad arrivare all’ultima borsa, più piccola delle altre, che conteneva spesso un sasso, un oggetto di plastica, dei pezzi di foto (non necessariamente sue) che riusciva a trovare durante le passeggiate nel comprensorio o all’interno del padiglione V. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione V / Pazienti / Padiglione VII / [Anna] / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Parco
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Presso il Centro Sociale venne creato il “gruppo dei burattini”. Facevano tutto da soli: pupazzi, vestiti, canzoni e musica e fecero spettacoli nei teatri romani. I pazienti erano entusiasti di questa attività / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione VII / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Attività creative / Attività creative in manicomio / [Burattini]
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Anna partecipava al “gruppo dei burattini”: non aveva avuto miglioramenti nel linguaggio, ma riusciva a trovare un canale di espressione. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / [Burattini] / [Anna] / Pazienti / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Attività creative / Attività creative in manicomio
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Il laboratorio dei burattini durò due anni. Successivamente diventerà un laboratorio di teatro di figura. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione VII / Attività creative / Attività creative in manicomio / Recitazione (in manicomio) / [Burattini] / Pazienti / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Scrittura (in manicomio) / [Alberto] / Luigi Belvedere
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Il Direttore per il superamento dell’Ospedale Psichiatrico Tommaso Losavio la invita a collaborare al primo soggiorno estivo dei pazienti. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Tommaso Losavio / Psichiatri / Direttori del manicomio / Gite in manicomio
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Ricorda i primi soggiorni estivi a Cervia, nel 1987, a cui partecipò il personale della Cooperativa. Si optò per due soggiorni di 8 giorni l’uno. Lei partecipava al “primo turno”. I pazienti (tutti maschi e provenienti dal padiglione XVIII) alloggiavano presso un albergo a gestione familiare. L’albergatrice era una persona molto sensibile. Fu un soggiorno molto felice, ricco di stimoli, feste, pranzi. Alcuni pazienti si fecero letteralmente adottare da altri villeggianti presso l’albergo. I pazienti manifestarono una generale tristezza quando fu il momento di tornare al S. Maria della Pietà. / 1978-1999 / Italia / Cervia (RA) / Pazienti / Padiglione XVIII / Inserimento nella società e nella vita di quartiere / Gite fuori del manicomio / [1987] / [Albergo] / Cooperativa AELLE Il Punto / Cooperative
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Dopo il soggiorno a Moiano, ottiene che un operatore della cooperativa vada a fare colazione al padiglione XVIII tutte le mattine, per cercare di dare continuità all’esperienza trascorsa a Moiano. / 1978-1999 / [1989] / Cooperativa AELLE Il Punto / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Lo spazio manicomiale / Padiglione XVIII / Cibo / Cibo in manicomio / Cooperative / Moiano (PG)
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A settembre sarebbe dovuto partire il “secondo turno” di pazienti a Moiano. Il primo soggiorno a Moiano aveva reso i pazienti entusiasti nei confronti di una nuova prospettiva di vita; ma quando tornarono al padiglione, trovarono indifferenza e regole rigide imposte dal personale infermieristico. A Yvonne sembrava di aver tradito le aspettative dei pazienti / 1978-1999 / Cooperativa AELLE Il Punto / [1989] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Gite fuori del manicomio / Infermieri / Cooperative / Moiano (PG)
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Il secondo soggiorno non dura una settimana, ma 10 giorni. I pazienti si rattristano quando si avvicina il giorno di tornare al S. Maria della Pietà: parlottano tra loro, dicono che tutto sommato non è così difficile vivere fuori. Gli operatori, sentendo queste cose, decidono di rimanere, di portare avanti una sorta di resistenza a Moiano per far sì che per questi pazienti fosse pensato un progetto di vita fuori. Ricorda il Dr. Piperno, che le concede il permesso di rimanere a Moiano con i pazienti che partecipavano al soggiorno. Riescono così a rimanere a Moiano per tre mesi. / 1978-1999 / [1989] / Italia / Pazienti / Gite fuori del manicomio / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Psichiatri / [Piperno] / Tommaso Losavio / [Antonucci] / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Moiano (PG)
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01:00:37:55
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L’”ammutinamento” di Moiano richiama l’attenzione dei media. I pazienti e gli operatori partecipano inoltre ad una conferenza stampa. Molti giornali parlano dell’esperienza di Moiano, insieme ai fatti della guerra in Oriente di quel periodo. / 1978-1999 / [1989] / [1990] / [Guerra del Golfo] / Cooperativa AELLE Il Punto / Cooperative / Italia / Media / Pazienti / Eventi storici / Moiano (PG)
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La facoltà di medicina e di psicologia di Pisa appoggiano le azioni della Cooperativa a Moiano. Ricevono inoltre l’appoggio di un medico di Montepulciano. Vengono anche sostenuti dalla “Casa del popolo” di Moiano Lo stesso Comune di Città della Pieve stila un documento per sostenere i diritti di questi pazienti, che dopo il varo della Legge 180 avevano bisogno di un programma concreto di deospedalizzazione. / 1978-1999 / Cooperativa AELLE Il Punto / [1990] / Pisa / Università di Pisa / Montepulciano (SI) / Moiano (PG) / [Casa del Popolo] / Città della Pieve (PG) / Italia / Scuola / Strutture alternative / Psicologi / Pazienti / Psichiatri / Cooperative / Legge 180/1978 / Enti
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Dopo tre mesi di resistenza a Moiano, si trova la soluzione tanto attesa: viene concesso ai pazienti uno spazio a Bracciano, che sarà chiamato Comunità “Il Poderaccio” ; nasce così la prima comunità riabilitativa e non terapeutica del Lazio. Essa ospita 10 uomini con una media di trent’anni di manicomio alle spalle. / 1978-1999 / Moiano (PG) / [1990] / Comunità Riabilitativa / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Cooperativa AELLE Il Punto / Bracciano (RM) / Italia / Strutture alternative / Cooperative
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Dopo la fondazione della Comunità “Il Poderaccio” di Bracciano le cooperative “Aelle” e “Il Punto” si fondono. / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / Cooperativa AELLE Il Punto / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Strutture alternative / [1990]
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Gli operatori della Cooperativa saranno accusati dal personale del S. Maria della Pietà di aver rapito i pazienti. / 1978-1999 / Italia / Moiano (PG) / Pazienti / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Psichiatri
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All’inizio degli anni Novanta, il Centro Sociale riceve un finanziamento di due anni e diventa “Centro Diurno territoriale”. Dalle attività del Centro Diurno nasceranno tre raccolte di poesie: Una finestra sul reale, Padiglioni e Il grande gioco. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione VII / [Centro Diurno Territoriale] / [Una finestra sul reale] / [Padiglioni] / [Il grande gioco] / Strutture alternative / Attività creative / Attività creative in manicomio / Scrittura (in manicomio)
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La Comunità Riabilitativa “Il Poderaccio” nasce nel 1990 e funzionerà fino al 1998. Essa potrà contare di una serie di figure professionali tra cui assistenti sociali e, come psichiatra il Dr. Piperno / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / [Piperno] / Strutture alternative / Assistenti sociali / Psichiatri
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I fondi che ricevette la Comunità “Il Poderaccio” erano scarsi e con le mostre di pittura si riusciva appena a ricomprare i materiali per dipingere o scrivere. / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / Strutture alternative / Attività creative / Attività creative fuori del manicomio / Pittura (fuori del manicomio) / Scrittura (fuori del manicomio)
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A Bracciano viene girato un servizio dalla BBC sulla medicina nel mondo; per la parte dedicata alla psichiatria vengono scelti l’Italia, gli USA e l’India e per l’Italia si sceglie di fare un servizio comparativo tra l’Ospedale Psichiatrico di Siena (ancora fortemente istituzionalizzato) e l’esperienza delle Comunità “Il Poderaccio”. I giornalisti rimarranno 10 giorni presso la Comunità per girare il servizio / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / Siena / Ospedale Psichiatrico di Siena / Stati Uniti d'America / [British Broadcasting Corporation] / India / Strutture alternative / Media
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A Bracciano viene anche adottato un cagnolino, che diventerà la mascotte della casa. / 1978-1999 / Italia / Pazienti / Bracciano (RM) / [Animale] / [Cane]
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La Comunità “Il Poderaccio” si trovava ad 1 km dalla città di Bracciano e vicinissima al lago, immersa nella natura. All’interno c’erano anche dei laboratori artistici. Presso la Comunità “Il Poderaccio” sarà anche creato un giornalino dal titolo Fuori!. Nel giornalino si guardava anche ad altre realtà di emarginazione: il carcere minorile, l’immigrazione. Il giornalino realizzò 4 numeri per anno e durò 4 anni. Il giornalino venne presentato in luoghi di socializzazione romani. / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / Strutture alternative / Attività creative / Attività creative fuori del manicomio / Scrittura / [Fuori!] / [Carcere minorile]
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Ricorda Alberto Paolini e Nicola Fanizzi, pazienti che contribuirono molto all’attività del giornalino Fuori!. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Attività creative fuori del manicomio / Scrittura (fuori del manicomio) / Pazienti / Alberto Paolini / Nicola Fanizzi
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Dopo due anni ottiene il permesso di organizzare un soggiorno in Sardegna e porta alcuni pazienti della Comunità nella sua casa in Sardegna. Col permesso accordato dal Dr. Piperno, al ritorno dalla Sardegna, ottiene che tre dei pazienti trovino una sistemazione in un appartamento a Roma. Attualmente questa esperienza abitativa si è conclusa per via del decesso (per vecchiaia) di due di questi tre pazienti. / 1978-1999 / Italia / Sardegna / [Piperno] / Gite fuori del manicomio / Strutture alternative / Casa / Casa di altri / Psichiatri
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Riesce a sistemare poi quattro pazienti (tre provenienti dalla Comunità e uno dal territorio) in un appartamento che era stato il luogo abitato dal guardiano del castello di Bracciano. La turnazione degli operatori in casa copre, mano mano, sempre un numero inferiore di ore, lasciando così i pazienti in autonomia ma senza creare per questo situazioni di abbandono assistenziale. / 1978-1999 / Italia / Strutture alternative / Casa / Casa di altri / Pazienti / Bracciano (RM)
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Le strutture territoriali di Bracciano non è stato molto disponibile ad accogliere i pazienti della Comunità. La popolazione era un po’ chiusa, piena di pregiudizi. Al contrario, il Comune di Bracciano organizzò una festa di accoglienza per la Comunità. In questa occasione, il Comune di Roma contribuì alle attività del Poderaccio con un assegno. Antonucci, allora Consigliere, destina infatti un budget (detto “budget di sostegno per la psichiatria”) per i Centri Diurni e le case famiglie. Anche il territorio ha imparato ad accettare i pazienti della Comunità a mano a mano. Viene ricordato un paziente che amava trascorrere le sue giornate in un negozio di ferramenta, essendosi affezionato al titolare dell’attività: lo chiamava addirittura “papà”. / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / [Antonucci] / Strutture alternative / Dipartimento di Salute Mentale / Pazienti / Paura / Paura del "folle" da parte della società esterna / Difficoltà di inserimento nella società e nella vita di quartiere / [Comune] / Comune di Roma / Centro Diurno / Casa Famiglia / Inserimento nella società e nella vita di quartiere / Occasioni ricreative / Occasioni ricreative fuori del manicomio
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Due anni dopo la fondazione della Comunità viene dunque inaugurata una prima casa; quattro anni dopo ne viene inaugurata un’altra grazie anche al sostegno di Legambiente. In questa seconda casa ci saranno anche due pazienti che decideranno di andare a vivere per proprio conto, lasciando così i loro posti ad altre persone. / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / [Legambiente] / Strutture alternative / Casa / Casa di altri / Pazienti / Enti
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Presso la Comunità di Bracciano i pazienti ricevevano le visite dei familiari, che erano stati coinvolti ed invitati a partecipare alla vita della Comunità. / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / Strutture alternative / Pazienti / Familiari / Familiari di altri
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L’esperienza presso la Comunità “Il Poderaccio” chiude in seguito ad una gara d’appalto, che viene vinta da un “pescecane”. La Couvert fece anche un ricorso al T.A.R. ma che non ebbe esiti felici. Da allora si è fatta molti nemici a Bracciano e non è più tornata in questa città. Si trattò comunque di un’esperienza importante, in quanto aiutò gli operatori a comprendere che il cambiamento era possibile. / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / [Tribunale Amministrativo Regionale] / Strutture alternative
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Quando abbandona l’attività presso la Comunità “Il Poderaccio” (nel 1998), la Couvert torna ad occuparsi del Centro Sociale, dove iniziano a formarsi gruppi di pazienti pronti per uscire dal manicomio. / 1978-1999 / [1998] / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / Padiglione VII / Italia / Strutture alternative / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Pazienti
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Ricorda la Comunità “Il Gambero” gestita dal Dr. Poliseno. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Padiglione VII / Strutture alternative / Comunità Terapeutica / Psichiatri / Tommaso Poliseno / Comunità Terapeutica Il Gambero
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01:00:56:05
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Rincontrerà Anna nell’ambito del “Progetto Giuseppina”. In quel periodo il Dr. Tommaso Losavio si sforzava di trovare soluzioni di deospedalizzazione anche per i casi di pazienti più gravi. Si adirò molto per lo stato in cui trovò una paziente di nome Giuseppina: legata e mortificata all’interno del padiglione V. Giuseppina era una paziente molto grave con grande difficoltà di comunicazione e molto aggressiva / 1978-1999 / Italia / Roma / Strutture alternative / [Progetto Giuseppina] / Psichiatri / Direttori del manicomio / Tommaso Losavio / Pazienti / [Anna] / Lo spazio manicomiale / Padiglione V / Giuseppina
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01:00:57:45
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La Dottoressa responsabile di quel padiglione tenta di coinvolgere Giuseppina in soggiorni all’esterno. / 1978-1999 / Italia / Roma / Strutture alternative / Psichiatri / [Progetto Giuseppina] / Vanda Di Nella
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01:00:57:58
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In questo periodo prende avvio il cosiddetto “Progetto Giuseppina”, volto a trovare soluzioni di deospedalizzazione per i pazienti più gravi e per i quali ancora non era stato avanzato alcun progetto di reinserimento nella società. Nel progetto saranno coinvolte Giuseppina e Anna. Inizialmente vengono inviati gli animatori nel reparto per iniziare a familiarizzare con le pazienti. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / [Progetto Giuseppina] / [Anna] / Giuseppina
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Anna e Giuseppina iniziano a frequentare il Centro Sociale anche, per mezza giornata. Si inizia a capire che non ha senso che rimangano al padiglione V e quindi vengono successivamente ammesse nella zona ospiti, presso il padiglione XIX. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Lo spazio manicomiale / Centro sociale / Padiglione V / Padiglione VII / Padiglione XIX / [Anna] / Giuseppina
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Nel 1998, approfittando del soggiorno in Sardegna degli ospiti della Comunità "Il Poderaccio", porta Anna e Giuseppina a trascorrere qualche giorno a Bracciano. Ci furoino molti momenti di tensione, ma si trattò di passaggi obbligati verso un primo inserimento sociale. / 1978-1999 / [1998] / Sardegna / Bracciano (RM) / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / [Anna] / Italia / Strutture alternative / Inserimento nella società e nella vita di quartiere / Giuseppina
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Al ritorno dalla Sardegna, nel tentativo di continuare l’operazione di deospedalizzazione dei pazienti più gravi, un’area del padiglione VII sarà trasformata in una “pseudocasa”. Per la trasformazione di un’area del padiglione VII in “pseudocasa” si potrà contare su alcuni fondi messi a disposizione dal Comune di Roma. Nel frattempo, il padiglione VII non era più un Centro Sociale, ma la sede di diverse realtà di Comunità Terapeutiche. Tra queste occorre ricordare la Comunità “Pulcinella”. / 1978-1999 / [1998] / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Pazienti / Lo spazio manicomiale / Padiglione VII / Strutture alternative / Comunità Terapeutica / Comunità Terapeutica Pulcinella / Psichiatri / Politici / [Comune] / Comune di Roma / Tommaso Losavio / [Anna] / Giuseppina
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Uno dei cardini del “Progetto Giuseppina” era rappresentato dalla trasformazione dello spazio da asettico luogo di contenimento a vera e propria “casa”. Gli operatori più capaci e motivati volevano trasformare la cucina in un luogo vissuto dai pazienti; ma ci sono evidenti difficoltà a coinvolgere nel progetto il personale più istituzionalizzato, ad abituarli all’idea di dividere anche lo spazio della cucina con i pazienti. A questo proposito, viene ricordato un episodio di violenza: un’infermiera picchiò Giuseppina, trovandola seduta su di uno sgabello in cucina, dando sfogo a tutta la sua furia e la sua presunta autorità. In quanto “pseudo casa” lo spazio messo a disposizione presso il padiglione VII doveva concedere ai pazienti di muoversi nei diversi ambienti. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Padiglione VII / Pazienti / Infermieri / [Cucina] / Giuseppina
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Presso il padiglione XVIII veniva invitata dal personale infermieristico a parlare con i pazienti mentre questi erano in fila, in completa nudità, in attesa di fare la doccia. La cosa era imbarazzante per lei, ma anche per loro: era una privazione di dignità. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Padiglione XVIII / Corpo / Lo spazio manicomiale / Pazienti
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L’esperienza della pseudo casa al padiglione VII vuole induce i pazienti al rispetto delle regole sociali, li abitua a mangiare tutti insieme. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Padiglione VII / Cibo / Cibo in manicomio / Pazienti / Vanda Di Nella / Psichiatri
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Alla chiusura del manicomio viene ottenuto poi un appartamento in Via Graziani, dove vengono sistemati 8 pazienti. Inizialmente l’inserimento sociale di questi pazienti fu complicato; ma impararono presto a comportarsi non solo nei confronti del vicinato, ma anche delle Autorità in visita. / 1978-1999 / Italia / Roma / Strutture alternative / Casa / Casa di altri / Pazienti / Infermieri / Inserimento nella società e nella vita di quartiere / Via Graziani
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Ricorda la presenza, tra i volontari, del “Trio Medusa”. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Strutture alternative / Pazienti / [Progetto Giuseppina] / [Trio Medusa] / Volontari / Giuseppina
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L’avvio del progetto fu segnato da una serie di difficoltà, prima tra tutte un controllo del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, che rilevò la presenza di una stanza abusiva nella casa, oltre che dell’assenza di applicazione di norme che riguardavano la conservazione dei cibi. A questo controllo fece seguito un incontro di vertice tra il Prefetto e l’Assessore al Comune per la Sanità, dal quale scaturì una soluzione migliore della precedente: venne assegnata al Progetto Giuseppina una struttura più bella e più grande che consentì così l’ingresso di altri pazienti, provenienti dal padiglione XVI. / Giuseppina è morta di malattia nel 2006, lasciando un senso di profonda perdita negli operatori che l’avevano seguita. / 1978-1999 / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Strutture alternative / Comunità Terapeutica / Comunità Terapeutica Progetto Giuseppina / [Progetto Giuseppina] / Padiglione XVI / Pazienti / [Prefetto] / [Assessorato alla Sanità] / [Comune] / Politici / Cibo / Cibo fuori del manicomio / Nuclei Antisofisticazione e Sanità / Forze dell'ordine / Comune di Roma
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01:01:13:20
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Giuseppina è morta di malattia nel 2006, lasciando un senso di profonda perdita negli operatori che l'avevano seguita. / 1978-1999 / Pazienti / Italia / Roma / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Giuseppina / 1978-1999 / Italia / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Strutture alternative / Comunità Terapeutica / Centro Diurno / Psicologi / Infermieri / Assistenti sociali / Educatori professionali
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01:01:13:47
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La psichiatria non ha avuto risorse necessarie per attuare al meglio la Legge 180. La Cooperativa Aelle Il Punto lavora soprattutto nella ASL Roma E, che pur dovendo risparmiare risorse è più onesta nel garantire continuità agli operatori. Nella ASL Roma C e Roma D c’è meno possibilità di lavoro in quanto non viene rispettato il tariffario della Cooperativa e questo impedisce di attuare progetti e contratti di lavoro / 1978-1999 / 1978 / Italia / Leggi e regolamenti / Legge 180/1978 / Pazienti / [Anna] / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione fuori del manicomio / Azienda Sanitaria Locale / Azienda Sanitaria Locale Roma E / Azienda Sanitaria Locale Roma C / Azienda Sanitaria Locale Roma D
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01:01:14:52
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Nel 2007 la cooperativa opera in 40 strutture e in 5 Centri diurni. Gli operatori sono educatori, psicologi, infermieri ed assistenti sociali. / 1978-1999 / Italia / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Strutture alternative / Comunità Terapeutica / Centro Diurno / Educatori professionali / Psicologi / Infermieri / Assistenti sociali
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01:01:15:38
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Sono nate da due costole di “Aelle Il Punto” due cooperative specializzate per l’inserimento lavorativo dei pazienti: “Il Grande Carro” che si occupa di giardinaggio, pulizie e di catering; “Arte e mestieri”, presso il Centro Diurno di S. Godenzo, che si occupa di restauro, ristrutturazioni di piccoli appartamenti, falegnameria, arazzo, filato, tessitura. Presso le cooperative “Il Grande Carro” e “Arte e mestieri” i pazienti ricevono regolare busta paga che possono gestire autonomamente. / 1978-1999 / Italia / Cooperative / Cooperativa AELLE Il Punto / Strutture alternative / Centro Diurno / Centro Diurno S. Godenzo / Cooperativa Il Grande Carro / Cooperativa Arte e Mestiere / Lavoro e retribuzione / Lavoro e retribuzione fuori del manicomio / Inserimento nella società e nella vita di quartiere / [Restauro] / [Falegnameria] / [Filato] / [Tessitura] / Attività creative fuori del manicomio / Gestione delle risorse economiche fuori del manicomio
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01:01:18:00
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Yvonne Couvert è di origine francese e non manca di riportare quella che è l’attuale situazione dei manicomi europei. Parla, in particolare, della situazione francese che conosce personalmente, in quanto sua madre è malata di Alzheimer ed è stata ricoverata per un mese in una struttura francese. In questa struttura vigeva tuttavia un sistema di vita più improntato alla libertà. L’Italia aveva invece bisogno di una legge che chiudesse definitivamente i manicomi, proprio per una diversa disposizione al cambiamento rispetto alla Francia e ad altri paesi europei che hanno preso a modello l’esperienza basagliana, ma che sono stati sempre molto più disposti dell’Italia al cambiamento ed al miglioramento dell’assistenza psichiatrica. Molto più difficile è la situazione greca, soprattutto quella del manicomio di Leros. La psichiatria italiana non ha avuto tuttavia risorse necessarie per attuare al meglio la Legge 180. Ha partecipato ad una manifestazione che si è tenuta a Strasburgo per chiedere un’Europa senza manicomi / Italia / Francia / Danimarca / Svezia / Inghilterra / Belgio / Grecia / Ospedale Psichiatrico di Leros / Leros / Strasburgo / [Morbo di Alzheimer] / Familiari / Familiari propri / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche in manicomio / 1978 / Legge 180/1978 / Franco Basaglia
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01:01:23:35
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Racconta di un paziente molto taciturno di nome Cosimo, al Centro Sociale, che disegnava robot, galassie, satelliti. Una volta coinvolto nell’esperienza di Moiano e poi di Bracciano i suoi disegni si “umanizzano”: compaiono i bottoni sul corpo dei robot e poi, a mano a mano, i capelli; le figure sono poste in case di cui vengono ben delineati i dettagli: i tavoli, le finestre. Questa umanizzazione delle figure ritratte appare come il riflesso di una ritrovata serenità da parte del paziente. / 1978-1999 / Italia / Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà / Lo spazio manicomiale / Padiglione VII / Centro sociale / Moiano (PG) / Bracciano (RM) / Strutture alternative / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / [Cosimo] / [Cane] / Pazienti / Attività creative / Attività creative fuori del manicomio / Pittura (fuori del manicomio) / Casa / Casa propria / Inserimento nella società e nella vita di quartiere
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01:01:26:47
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Ricorda un paziente di nome Ennio, molto giovane e ricoverato per crisi psicotiche indotte da abuso di sostanze psicotrope. Sul giornalino Fuori! esprimeva le sue emozioni ed i suoi stati d’animo con un linguaggio molto semplice ma efficace. / 1978-1999 / Italia / Bracciano (RM) / Strutture alternative / Pazienti / Attività creative / Attività creative fuori del manicomio / Scrittura (fuori del manicomio) / Diagnosi mediche / Diagnosi mediche fuori dal manicomio / Psicosi / Comunità Riabilitativa Il Poderaccio / Comunità Riabilitativa / [Ennio]
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